Esistono molti tipi di serpenti in natura che vanno dai più velenosi a quelli meno riconoscibili.
Anaconda Verde
Membro della famiglia dei boa, l'anaconda verde del Sud America è, per categoria di peso, il più grosso serpente al mondo. Il cugino, il pitone reticolato, può raggiungere lunghezze di poco maggiori, ma l'enorme circonferenza dell'anaconda ne raddoppia quasi il peso. Un anaconda verde può arrivare a nove metri di lunghezza, pesare più di 230 chilogrammi e avere una circonferenza di oltre 30 centimetri.
Le femmine sono notevolmente più grosse dei maschi. Altre specie di anaconda, tutte provenienti dall'America Latina e tutte più piccole di quella verde, sono la varietà gialla, la maculata e la boliviana. L'anaconda vive nelle paludi, negli acquitrini e in lenti corsi d'acqua, principalmente nelle foreste pluviali tropicali dei bacini Amazzonico e dell'Orinoco.
Sono pesanti e impacciate sulla terraferma, ma furtive e agili nell'acqua. Hanno gli occhi e le cavità nasali posizionate nella parte superiore della testa, in modo da poter rimanere quasi completamente sommersi in attesa della preda. Raggiungono la loro taglia colossale con una dieta a base di maiali selvatici, cervi, uccelli, tartarughe, capibara, caimani e perfino giaguari.
L'anaconda è un serpente costrittore non velenoso,
che avvolge le prede catturate con il proprio corpo muscoloso stritolandole fino all'asfissia. Le mandibole, tenute insieme da legamenti elastici, gli permettono di inghiottire la preda intera, senza curarsi della taglia, e dopo un grosso pasto può restare settimane o mesi senza cibo. L'anaconda femmina conserva le uova al proprio interno, dando alla luce venti o trenta piccoli vivi.
I serpenti neonati sono lunghi circa 60 centimetri e sono capaci quasi immediatamente di nuotare e cacciare. In libertà vivono circa una decina di anni.
Mamba nero
Ci si potrebbe aspettare che il "Mamba nero" sia nero. Invece no.
Prende questo nome minaccioso grazie alla particolare colorazione – nerissima, appunto – dell’interno della sua bocca, caratteristica che si può notare quando l’animale si sente minacciato.
Le scaglie sono invece colorate su una gamma mimetica che va dal marrone, marrone-giallastro, al kaki, grigio metallico, fino all’olivastro.
In ogni caso gli esemplari sono monocromatici. Le scaglie dorsali sono lucide, oblique e strette, molto levigate. Si tratta di un serpente snello e affusolato, dall’aspetto elegante, estremamente agile e aggraziato. Ha una coda sottile e appuntita, e una testa allungata, leggermente distinta dal corpo, con arcate sopraoculari molto marcate e lati severi, quasi verticali.
Le pupille sono rotonde e gli occhi sono di medie dimensioni.
Il Mamba nero è il serpente più temuto di tutta l’Africa. Tuttavia, se lo incontri, prima ti potrebbe dare una chance: si solleva con un terzo della sua lunghezza il che significa che potrebbe essere alto quasi come te, ma probabilmente sta più in alto, magari arrampicato su un arbusto e soffia forte, mostrandoti la sua bocca nerissima e allargando la gola per sembrare più grande ancora.
È più veloce di quanto tu possa decifrare con gli occhi, per cui non pensare di poterlo evitare. Dopo averti morso, ti morde di nuovo.
È una raffica dolorosissima, una scarica serrata e di ferocia inconcepibile di morsi profondi, anche una dozzina. E ogni volta inietta veleno, fino a mandartene in circolazione davvero tanto. Fino a 400 mg.
Se sei molto forte, o molto fortunato (se per esempio il serpente aveva usato da poco il suo veleno per la caccia), magari puoi arrivare a un’ora, dopodiché la mortalità del veleno non trattato è del 100%.
Intanto, oltre al forte dolore e al marcato gonfiore locale, cominci a sentirti spaesato e confuso. Aumenta la salivazione, hai la pelle d’oca e sudi. Poi viene, quasi subito, la tosse, che porta con sé serie difficoltà respiratorie.
Il battito cardiaco si fa irregolare. Arrivano mal di testa, nausea, vomito, dolore addominale e diarrea.
Quindi, nel giro di una decina di minuti, i movimenti cominciano a diventare difficili, quindi spasmodici e convulsivi. Presto non riuscirai più a muoverti, ma rimarrai cosciente.
Non succede molto altro, finché la paralisi non raggiunge i polmoni, oppure il cuore.
Ci si potrebbe aspettare che il "Mamba nero" sia nero. Invece no.
Prende questo nome minaccioso grazie alla particolare colorazione – nerissima, appunto – dell’interno della sua bocca, caratteristica che si può notare quando l’animale si sente minacciato.
Le scaglie sono invece colorate su una gamma mimetica che va dal marrone, marrone-giallastro, al kaki, grigio metallico, fino all’olivastro.
In ogni caso gli esemplari sono monocromatici. Le scaglie dorsali sono lucide, oblique e strette, molto levigate. Si tratta di un serpente snello e affusolato, dall’aspetto elegante, estremamente agile e aggraziato. Ha una coda sottile e appuntita, e una testa allungata, leggermente distinta dal corpo, con arcate sopraoculari molto marcate e lati severi, quasi verticali.
Le pupille sono rotonde e gli occhi sono di medie dimensioni.
Il Mamba nero è il serpente più temuto di tutta l’Africa. Tuttavia, se lo incontri, prima ti potrebbe dare una chance: si solleva con un terzo della sua lunghezza il che significa che potrebbe essere alto quasi come te, ma probabilmente sta più in alto, magari arrampicato su un arbusto e soffia forte, mostrandoti la sua bocca nerissima e allargando la gola per sembrare più grande ancora.
È più veloce di quanto tu possa decifrare con gli occhi, per cui non pensare di poterlo evitare. Dopo averti morso, ti morde di nuovo.
È una raffica dolorosissima, una scarica serrata e di ferocia inconcepibile di morsi profondi, anche una dozzina. E ogni volta inietta veleno, fino a mandartene in circolazione davvero tanto. Fino a 400 mg.
Se sei molto forte, o molto fortunato (se per esempio il serpente aveva usato da poco il suo veleno per la caccia), magari puoi arrivare a un’ora, dopodiché la mortalità del veleno non trattato è del 100%.
Intanto, oltre al forte dolore e al marcato gonfiore locale, cominci a sentirti spaesato e confuso. Aumenta la salivazione, hai la pelle d’oca e sudi. Poi viene, quasi subito, la tosse, che porta con sé serie difficoltà respiratorie.
Il battito cardiaco si fa irregolare. Arrivano mal di testa, nausea, vomito, dolore addominale e diarrea.
Quindi, nel giro di una decina di minuti, i movimenti cominciano a diventare difficili, quindi spasmodici e convulsivi. Presto non riuscirai più a muoverti, ma rimarrai cosciente.
Non succede molto altro, finché la paralisi non raggiunge i polmoni, oppure il cuore.